La terapia intra-articolare
ecoguidata
Sandro Tormenta
Dirigente Medico Radiologo, Dipartimento di Diagnostica per Immagini,
Ospedale San Pietro FbF, Roma
Collaboratore dell’Istituto Nazionale di Medicina dello Sport, Roma
L’iniezione intra-articolare di farmaci (soprattutto steroidei)
è stata ampiamente utilizzata come terapia nelle patologie reumatiche
e post-traumatiche in varie articolazioni, soprattutto nel ginocchio.
Negli ultimi anni si è ampliato l’utilizzo nella patologia
articolare dei derivati dell’acido ialuronico. L’acido ialuronico
è normalmente presente nella articolazione, soprattutto nel liquido
sinoviale. È un glicosaminoglicano ad alto peso molecolare, altamente
idrofilo, con proprietà visco-elastiche, ovvero è viscoso
(lubrifica) in caso di forze compressive statiche ed è elastico
(ammortizza) in caso di forze compressive e tangenziali dinamiche. Studi
sperimentali hanno dimostrato che nell’articolazione artrosica l’acido
ialuronico ha un peso molecolare più basso ed è presente
in concentrazione ridotta. Per questo si è sviluppata negli ultimi
10 anni la terapia intra-articolare a base di derivati dell’acido
ialuronico, la cosiddetta viscosupplementazione.
Con questa terapia si introduce nell’articolazione un derivato dell’acido
ialuronico ad alto peso molecolare con le stesse caratteristiche presenti
in quello di un giovane sano, nell’intento di ripristinare temporaneamente
la sua funzionalità e ritardare l’evoluzione della patologia
artrosica. Numerosi studi clinici controllati hanno dimostrato che la
somministrazione per via iniettiva di acido ialuronico nel ginocchio artrosico
risulta superiore, in termini di efficacia, alle terapie a base di FANS,
con ottima tollerabilità e completa assenza di effetti collaterali
sistemici spesso presenti con l’assunzione degli stessi FANS, dei
cortisonici o con la chirurgia. Studi sono in corso riguardo l’utilizzo
dell’acido ialuronico anche all’interno della articolazione
della spalla (p.es. nelle capsuliti adesive) e della caviglia. L’iniezione
intra-articolare di acido ialuronico nell’anca è raramente
usata nella comune pratica clinica, per il fatto che l’anca è
un’articolazione profonda e concreto è il rischio di non
iniettare il farmaco all’interno della cavità articolare
o di danneggiare le strutture neurovascolari limitrofe. L’utilizzo
sino ad ora di una guida di immagine radiologica (Rx, TAC) per il corretto
posizionamento intra-articolare, ne ha limitato fortemente la sua diffusione.
Questo a scapito dei numerosi soggetti affetti da tale patologia; si è
calcolato infatti che l’artrosi dell’anca (la più frequente
dopo quella del ginocchio), colpisce almeno 700.000 persone in tutta Italia.
Con il Dr. Alberto Migliore, reumatologo del nostro Ospedale, abbiamo
standardizzato una tecnica di iniezione intra-articolare dell’anca
sotto guida ecografica, la cui descrizione tecnica è stata pubblicata
dalle più autorevoli riviste specialistiche in materia (vedi bibliografia
consigliata). I pazienti sono valutati prima clinicamente e radiograficamente
(fig. 1). Sono poi esaminati ecograficamente in posizione supina. L’ecografia
riesce facilmente a localizzare l’articolazione dell’anca
ed a riconoscere i profili capsulari articolari (fig. 2). Sulla sonda
ecografica viene applicata una guida sterile per biopsia (fig. 3). L’ecografia
visualizza l’anca in senso longitudinale e riesce a ben evidenziare,
grazie all’uso del color-doppler, anche i vasi femorali.
L’iniezione intra-articolare
si effettua inserendo nella guida bioptica un ago spinale sottile (9-11cm)
per via antero-superiore (fig. 4). Sul monitor dell’ecografo è
seguito in tempo reale tutto il tragitto dell’ago ed il suo posizionamento
all’interno della articolazione sopra la testa del femore (fig.
5); in questo punto l’acido ialuronico o le altre sostanze medicamentose
sono iniettate ed appaiono visibili sullo schermo (fig. 6). La durata
della metodica iniettiva è di circa 10 minuti; non occorre anestesia
locale o generale. Abbiamo eseguito in 4 anni oltre 2000 iniezioni intra-articolari
ecoguidate, in circa 900 pazienti; tale casistica è la più
ampia a livello internazionale. In nessun paziente sono stati osservati
effetti collaterali sistemici o significative reazioni locali. In particolare,
non si è rilevata alcuna complicazione infettiva. La guida ecografica
risulta sicuramente più economica, vantaggiosa e veloce rispetto
alla guida Rx o TC. Infatti, al contrario di queste ultime, la guida ecografica
permette di ripetere più volte le iniezioni intra-articolari senza
alcun problema di sovraccarico di radiazioni per l’operatore e\o
per il paziente. Va segnalato inoltre che in una percentuale di casi non
trascurabili (ca. il 10 % dei casi ) con l’ecografia si è
potuto evidenziare la presenza di versamento articolare (Fig. 7),

di borsiti dell’ileopsoas. di
ipertrofia sinoviale, di corpi liberi intraarticolari. Tali reperti hanno
cambiato l’approccio terapeutico con, nella stessa seduta, svuotamento
del versamento e/o delle borsiti ed eventuale utilizzo di preparati di
tipo cortisonico in sede intra-articolare.
Con la nostra metodica terapeutica i pazienti hanno presentato un miglioramento
della funzionalità motoria (per es. riuscivano nuovamente ad allacciarsi
le scarpe), e una sensibile riduzione del dolore. Inoltre si è
registrato un decremento del consumo di farmaci analgesici e/o anti-infiammatori;
tutti i risultati hanno raggiunto una significatività statistica.
La riduzione della disabilità e del dolore sono stati documentati
dalla riduzione dell’indice di Lequesne, del WOMAC e della VAS del
dolore e contribuiscono alla ripresa delle normali attività sociali
e lavorative con un interessante valore di farmaco-economia.
I vantaggi clinici risultano in generale duraturi per almeno 6 mesi dopo
l’effettuazione di una o due iniezioni intra-articolari. In alcuni
casi di artrosi più iniziale una sola iniezione può avere
effetto benefico sino a 9-12 mesi. In casi avanzati, per esempio in pazienti
in lista di attesa per la protesi d’anca, l’associazione di
prodotti di acido ialuronico a basso peso molecolare con anestetici locali
ha permesso un parziale e transitorio sollievo dai sintomi. Comunque la
terapia è ciclica e va ripetuta secondo il grado di malattia di
ogni singolo paziente; i migliori risultati sono stati riportati negli
stadi più precoci della malattia.
Certamente la viscosupplementazione dell’anca risulta ancora più
utile nei pazienti con malattia localizzata, in quelli in cui i FANS sono
controindicati e nei pazienti anziani politrattati. Di particolare rilevanza
è il nostro utilizzo di questo trattamento, con importante successo
sintomatico, in oltre 40 pazienti di età inferiore ai 40 anni con
artrosi precoce, i quali, per la giovane età, non potevano essere
sottoposti a protesizzazione. Questi soggetti, soprattutto maschi, avevano
esiti di displasia dell’anca o provenivano da anni di intensa attività
sportiva.
In conclusione la tecnica di iniezione dell’anca con guida ecografica
potrebbe permettere di estendere alla coxartrosi gli importanti risultati
ottenuti nella gonartrosi, anche se ulteriori studi di conferma sono necessari.
Per estendere a tutto il territorio nazionale l’utilizzo di questa
tecnica iniettiva e la relativa terapia abbiamo costituito l’ “Associazione
Nazionale per la Terapia Intra-articolare dell’Anca con Guida Ecografica
(ANTIAGE)” - ONLUS. L’associazione è costituita da
medici di diverse specialità (reumatologi, radiologi, fisiatri,
medici sportivi, ortopedici, terapisti del dolore) interessati a trattare
le patologie dell’anca per via intra-articolare con la suddetta
tecnica. Inoltre è stato costituito un registro nazionale con le
caratteristiche cliniche dei pazienti, la terapia eseguita, gli effetti
collaterali e la valutazione dell’efficacia. Tali dati permetteranno
il progresso delle conoscenze scientifiche inerenti le diverse espressioni
cliniche ed il trattamento delle malattie dell’anca e potranno favorire
la redazione linee guida di terapia intra-articolare (IA) ecoguidate nell’anca.
Tutti i dati del registro sono studiati e pubblicati dal Centro coordinatore,
costituito presso l’Ospedale, San Pietro Fatebenefratelli di Roma.
L’Italia risulta così il primo paese al mondo ad avere una
rete coordinata per la terapia intra-articolare dell’anca ed il
relativo registro nazionale.
Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.antiagefbf.it (Fig.8).

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