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IL TRAUMATOLOGO SPORTIVO RISPONDE

Dr.Umberto Zoppi
Divisione di Ortopedia e Traumatologia
Ospedale Civile di Teramo
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DOMANDA:

Salve, in seguito a un partitella di calcio mi sono procurato una distorsione ad una caviglia
Il giorno dopo, la caviglia si presentava leggermente gonfia, permettendomi però di camminare...
Dopo un mese non vedendo apprezzabili miglioramenti, ho deciso di farmi un ecografia, il cui esito è: presenza di modesta falda di versamento articolare e della tibio-tarsica disposta prevalentemente a compartimento laterale.
Ispessimento parziale e disomogeneità strutturale del legamento peroneo-astragalico anteriore, compatibile con esito di lesione parziale.
Si segnala falda di versamento infiammatorio lungo tutto il decorso pre-inserzionale del tendine estensore delle dita.
Più modesta falda analoga si osserva all' interno della del peronieri.
Volevo kiederle ke cosa mi consiglia, è da una settimana che sto facendo la laser teraphy e porto un gambaletto per quando cammino..sono ancora prematuri gli esercizi per migliorare la mobilità?

La ringrazio cordiali saluti

RISPOSTA:

Spett signor Fabio
dopo oltre un mese
deve iniziare la chinesiterapia eventualmente abbinandola alla Laser
che già ha fatto se la caviglia è gonfia.
Ha avuto una lesione
legamentosa di 2° grado della caviglia che avrebbe dovuto trattare con
tutore tipo aircast per 20-25 giorni.
Comunque ora riprenderà, più
lentamente la funzione articolare
Dr. Umberto Zoppi


DOMANDA:

Ho 45 anni e la passione per il mezzofondo .
Alla fine di un allenamento di variazioni di ritmo veloci ho accusato una contrattura al polpaccio sx (era il 27/10/08). Da quel giorno non riesco più neppure ad effettuare il riscaldamento in quanto dopo dieci minuti mi ritorna il dolore (è un blocco muscolare doloroso che mi impedisce il protrarsi del movimento). In questi giorni mi sono fatto eseguire un massaggio da un esperto, ho effettuato sedute col mio elettrostimolatore (programma relax e massaggio) ed impacchi di muscoril trauma; ma dopo una settimana di stop ho riprovato la corsa e nuovamente è ritornato il problema. Ora sono sono a 20 giorni di stop. Mi hanno consigliato massaggio con olio caldo.
Nella vita quotidiana però non accuso disturbi, ma solo iniziando a correre, infatti sono riuscito a 'lavorare' anche 2 volte in palestra senza accusare problemi.
Cosa mi consiglia?

Francesco

RISPOSTA:

Spett. sig. Francesco
evidentemente la contrattura era un piccolo strappo muscolare la
cui cicatrice fibrosa resta dolente e anlastia.
e persite il dolore
consiglio TENS e Laserterapia.
Per tornare a correre fare prima dell'
attività stretching del muscolo e massaggio con pomata riscaldante
(massigen, leopard o simili) e applicare delle talloniere i silicone
nelle scarpe.
Dr Umberto Zoppi


DOMANDA:

Egregio dottore ZOPPI essendo lei un esperto di medicina sportiva vorrei sottoporre alla sua attenzione il mio caso.Mi chiamo Andrea e ho 24 anni.A seguito di un infortunio sportivo mentre giocavo a calcio(premetto che pratico sport con regolarità e la mia vita è molto attiva soprattutto per le sollecitazioni sulle articolazioni del ginocchio,sia dx che sx)ho risentito di un dolore causato da una iperestensione.Avendo fatto due visite ortopediche(con diagnosi diverse l'una dall'altra,sospetta lesione del L.C.A. una e tendinopatia rotulea l'altra)Effettuati gli esami(RMN e RX)essi riportano al ginocchio dx una modesta disomogeneità strutturale,con verosimili lesioni parcellari,a carico del L.C.A.
Fenomeni fissurativi,non fratturativi,si riscontrano a carico del corno posteriore del menisco mediale.
La rotula in asse,con morfologia e dimensioni nella norma,presenta minimi segni di sofferenza condrale.
Il corpo adiposo di Hoffa è normale per volume ed intensità di segnale,con presenza di microcisti sinoviale.
Presenza di minimo versamento intra-articolare che si estende allo sfondato sottoquadricipitale.
Si reperta una plica sinoviale,medio ed infra-patellare,leggermente ispessita.
Mentre l'esame di rx ad entrambe le ginocchia riporta un'evidente ipertrofia dell'apofisi tibiale sx.
Conservati i rapporti articolari femoro-tibiali;segni di iperpressione rotulea esterna.
Adesso vorrei sapere da lei in parole povere se devo operarmi ed in caso a quali operazioni dovrei sottopormi!gentile dott.ZOPPI volevo anche dirle che uno dei due ortopedici che mi ha visitato mi ha diagnosticato la malattia di OSGOOD-SCHATLER,senza però parlare di una qualsiasi azione fisioterapeutica o chirurgica,nel ginocchio sx e dato che si tratta di una patologia che dovrebbe sparire con la fine dell'età dello sviluppo ed io l'ho finita da un bel pezzo non è strano che l'abbia tralasciata anche perchè il ginocchio sx è quello che mi dava dolori prima ancora del dx.comunque la stabilità del dx non è proprio ottimale perchè capita spesso che senta cedere il ginocchio quando cammino nonostante faccia molta attenzione nel camminare...la prego di spiegarmi la mia situazione!cordiali saluti.La ringrazio anticipatamente e sentitamente cordiali saluti.

RISPOSTA:

spett. signor Andea
innanzi tutto il M. di Osgood Schlatter è
effettivamente una patologia dell' accrescimento che, di solito,
guarisce a fine sviluppo senza residui se non una tumefazione della
tuberosità tibiale.
dalla clinica che mi riferisce direi che il trauma
in iperestensione del ginocchio destro ha provocato una lesione del
legamento crociato anteriore (parziale?) che forse è sottostimata dalla
Risonanza.
L' esame obbiettivo specialistico dovrebbe evidenziare il
problema e dare indicazioni perun trattamento chirurgico o
riabilitativo o per una nuova RMN.
Dr Umberto Zoppi

 


DOMANDA:

Buonasera Dr, mi scuso per il disturbo arrecato. Avrei da porle una breve domanda circa un piccolo incidente avuto al mio ginocchio destro: Il 09 marzo 2008 urtando contro un ferro metallico saltando da un altezza di circa 50 cm ho avuto un trauma contusivo del ginocchio destro in regione metafiaro con risentimento del nervo safeno. Non ho effettuato alcuna cura in riguardo pensando che il fastidio passasse col tempo. Dopo otto mesi l'ortopedico mi ha prescritto un ciclo (10 sedute) di ultrasuoni e laser terapia nella regione mediale del ginocchio. Ciò non mi ha migliorato in nulla. Adesso il mio ortopedico mi ha consigliato di effettuare un intervento chirurgico x l'asportazione della parte interdetta del nervo safeno. Io sono un pò scettico in riguardo in quanto secondo me il nervo safeno essendo un componente della mia gamba ha una funzione importante. Siccome pratico attività sposrtiva, l'asportazione del nervo mi farebbe tornare al 100%?
Grazie ancora, saluti

RISPOSTA:

Spett. signor Gobbo
debbo ritenere che il ramo del safeno interessato sia quello infrapatellare
che se è interessato da un neuroma post traumatico con dolore che non
recede può essere asportato dando come conseguenza solo un zona di
anestesia, anche se, se è possiobile, sono d' accordo di provare a
risolvere altrimenti ( ma mi sembra che lo abbia già fatto).
Dr Umberto
Zoppi


DOMANDA:

Buonasera Dr, mi scuso per il disturbo arrecato. Avrei da porle una breve domanda circa un piccolo incidente avuto al mio ginocchio destro: Il 09 marzo 2008 urtando contro un ferro metallico saltando da un altezza di circa 50 cm ho avuto un trauma contusivo del ginocchio destro in regione metafiaro con risentimento del nervo safeno. Non ho effettuato alcuna cura in riguardo pensando che il fastidio passasse col tempo. Dopo otto mesi l'ortopedico mi ha prescritto un ciclo (10 sedute) di ultrasuoni e laser terapia nella regione mediale del ginocchio. Ciò non mi ha migliorato in nulla. Adesso il mio ortopedico mi ha consigliato di effettuare un intervento chirurgico x l'asportazione della parte interdetta del nervo safeno. Io sono un pò scettico in riguardo in quanto secondo me il nervo safeno essendo un componente della mia gamba ha una funzione importante. Siccome pratico attività sposrtiva, l'asportazione del nervo mi farebbe tornare al 100%?
Grazie ancora, saluti

RISPOSTA:

Spett. signor Gobbo
debbo ritenere che il ramo del safeno interessato sia quello infrapatellare
che se è interessato da un neuroma post traumatico con dolore che non
recede può essere asportato dando come conseguenza solo un zona di
anestesia, anche se, se è possiobile, sono d' accordo di provare a
risolvere altrimenti ( ma mi sembra che lo abbia già fatto).
Dr Umberto
Zoppi


DOMANDA:

Gent. Dottore sono una
sportiva inveterata dell'età di 50 anni con alle spalle
trascorsi piuttosto vivaci che hanno lasciato tracce importanti
nell'articolazione delle mie ginocchia: il sinistro è stato operato
due volte per ricostruzione del LCA e per meniscectomia sub totale
nel destro è presente una sottile fissurazione del menisco interno il
tutto rilevato con RMN. Vorrei continuare a praticare gli sport che
amo (sci, trekkinh, bicicletta ecc) ma ho sempre più spesso una
dolenzia invalidante.
Sarebbe così gentile da indicarmi una struttura,
meglio ancora un nome, a cui rivolgermi in via privata che
rappresenti l'eccellenza in traumatologia dello sport? Non ho
problemi a spostarmi nel territorio italiano ma preferirei,
possibilmente, un riferimento in Emilia Romagna.

Grazie
Fiorella Scotto

RISPOSTA:

Gentile signora
comprendo perfettamente la sua situazione essendo anche io uno sportivo incallito e pluritraumatizzato.
A parte una corretta ed idonea preparazione all'
attività sportiva da svolgere eventualmente in palestra con esercizi
specifici, le consiglierei al meno una volta l' anno di praticare un
ciclo di infiltrazioni alle due ginocchia con acido ialuronico.
Nella sua regioni ha solo l' imbarazzo della scelta per quanto riguarda gli
specialisti nel campo e le potrei citare l' equipe del Prof Marcacci a
Bolognna, il Prof: Lioj a Forlì il Pro Pederzinii a Modena ed il Prof
Adravanti a Parma.

Distinti saluti
Dr Umberto Zoppi


DOMANDA:

Gentilssimo dottore

Sono
un ragazzo di 39 anni e amo giocare a calcetto, circa 6 mesi fa
ho avuto una distorsione alla caviglia , colpa il lavoro ho fatto poca
riabilitazione e nessuna terapia . Continuo normalmente a
giocare a calcetto cercando di preservare la caviglia tramite taping
e devo dire che non sento dolore ma soltanto un leggero fastidio ,per
questo ho fatto una rm il 27 ottobre con questa diagnosi:

PICCOLO FOCOLAIO DI
SOFFERENZA OSTEOCONDRALE SI EVIDENZIA IN
CORRISPONDENZA DELLA
SUPERFICIE ARTICOLARE DEL DOMO ASTRAGALICO SUL
VERSANTE ESTERNO. NON
EVIDENTI ULTERIORI ALTERAZIONI OSSEE FOCALI.
CONSERVATA LA PINZA TIBIO-
PERONEO-ASTRAGALICA.
LIEVE SOVRARAPPRESENTAZIONE FLUIDA E’ PRESENTE
SEMPRE IN SEDE TIBIO-
PERONEO-ASTRAGALICA,ANTERIORMENTE.
ASSOTTIGLIATO
E IRREGOLARE IL LEGAMENTO OMOLOGO COME PER VALIDI ESITI
DISTRATTIVI.
MODESTA IMBIBIZIONE DEI TESSUTI SUPERFICIALI PERIMALLEOLARI .
NORMOVISUALIZZATE LE RIMANENTI PRINCIPALI STRUTTURE TENDINEE E CAPSULO-LEGAMENTOSE IN ESAME.

Volevo un suo parere in merito e un
consiglio su che tipo di terapia
dovrei fare.
Grazie

RISPOSTA:

Gentile Signore
Il quadro evidenziato dalla RM della sua caviglia fa pensare
che il problema risieda nella sofferenza osteocondrale dell' astragalo
mentre gli esiti sul complesso legamentoso laterale non appaiono
importanti.
Consiglierei quindi, sia a scopo terapeutico che di
prevenzione dell' aggravamento della sofferenza condrale un ciclo di
infiltrazioni intraarticolari di acido ialuronico o in alternativa un
ciclo di magnetoterapia e ioniforesi.
Distinti saluti
Dr. Umberto Zoppi


DOMANDA:

Egr. Medico sportivo
Ho 70 anni giovanile, vado (andavo) sovente
anche a ballare oltre a fare trkking
Soffro da 3 anni, in modo alterno, di spine
calcaneari e/o fascite da 5 mesi in modo
intensivo ho fatto 2 cicli di cura onde d'urto
focali (3 sedute cad.) a Milano.
.Purtroppo non ho avuto benifici sostanziali,
ho dolore nel camminare in particolare per il
tallone destro sia sotto che sul lato interno.
Che posso ancora fare ??? Esiste
l'intervento in endoscopia ???sarà poco invasivo ???
Per quanto tempo, in caso di intervento non potrò camminare ???
In quale struttura medica potrò fare questo in tervento ??
grazie delle risposta che mi darete
Saluti Montorsi franco

RISPOSTA:

Egregio signor Montorsi
mi scuso per il ritardo con cui le rispondo ma prima le ferie e poi il cambio di server mi hanno bloccato per un pò.
Vengo rapidamente a risponderle: se le terapie, peraltro indicate, non hanno sortito effetto non le resta altro che l' intervento di fasciotomia plantare che oggi peraltro può essere effettuato in artroscopia con intervento quindii miniinvasivo con tempi di recupero estremamente rapidi.
Può rivolgersi a Milano al
Dr Berruto al G. Pini o a Novara al Dr Guelfi (348 3316193)
Distinti
saluti
Dr Umberto Zoppi


DOMANDA:

Buongiorno Dottore,
il mio problema è semplice dopo molti mesi di inattività mi sono rimesso a correre ma gia dopo la prima volta avvertivo un dolore sulla fascia laterale del piede che si prolungava sino alla pianta del piede. Non prendendolo come una cosa importante ho continuato a correre ma dopo la corsa un dolore impressionabile ha iniziato a percorrermi la pianta del piede. Ho iniziato a premere la pianta del piede ma niente il dolore non veniva localizzato in quella zona, allora ho provato a premere all'incirca sotto il malleolo nella fascia del piede ed ho localizzato il dolore che mi si estendeva per tutta la pianta. Il dolore è presente solo quando sono in piedi.
La ringrazio mille per la sua attenzione sperando di non averLe recato disturbo, in caso contrario non tenga presente la mia email
Ringranziandola anticipatamente le porgo i miei distinti saluti

RISPOSTA:

Egregio signore sintomi da lei
riferiti il problema potrebbe essere dovuto, più che ad una fascite
plantare (la fascia non è dolente alla digito-pressione) ad una
sindrome canalicolare, ovvero ad una stenosi del canale
retromalleolare dove passano tendini vasi e nervi, i cui sintomi si
evidenziano solo sotto carico e sotto stress.
E' logico che l' esame clinico (morfologoa del
piede sotto carico etc.) ed un' eventuale RMN siano fondamentali per
la diagnosi; qualora il problema fosse quello
sopra indicato, si potrebbe provare a trattarlo con fisioterapia
(ultrasuoni e Laser ad esempio) e con opportune calzature e plantari
prima di arrivare a provvedimenti
più drastici (infiltrazioni o intervento).
Distinti saluti
Dr Umberto Zoppi


DOMANDA:

Salve,
mi chiamo Antonio e vi scrivo dalla città di Bologna.
In
seguito ad un incidente con la moto avvenuto più di un anno fa e ad
una
regolare attività fisica svolta in palestra, laddove per attività
fisica intendo corsa, bici e un pò di pesistica, ho iniziato ad
avvertire un leggero fastidio e dolore al ginocchio destro.
Da marzo
2006 ho smesso con la palestra e ho iniziato ad allenarmi in piscina,
salvo qualche corsa nel fine settimana al parco con le dovute
precauzioni, ovvero le fasce elastiche acquistate in ortopedia per
salvagurdare il menisco.
Da novembre 2006 mi alleno esclusivamente in
piscina e sempre nello stesso mese ho effettuato una risonanza
magnetica in previsione di una visista specialistica
dall'ortopedico
che effettuerò alla fine di febbraio.

Il referto della risonanza
magnetica così recita:
- assenza di alterazioni della morfologia e del
segnale di entrambe le cartilagini meniscali che non presentano
lesioni
degenerative, nè post traumatiche.
- normali per morfologia e segnale i legamenti crociati ed i collaterali.
- presenza di minutissima falda di
versamento intrarticolare.- regolare il tendine rotuleo e le pliche sinoviali.
- non si dimostrano lesioni
osteocondrali delle superfici articolari esaminate.Da circa una
settimana ho avvertito una cosa un pò strana al mio ginocchio. Non ho
subito urti, nè effettuato movimenti strani tali da compromettere il
suo funzionamento, ma ho avvertito semplicemente uno scatto (come
quello che si avverte nelle dita della mano se sollecitate).
E' ripresa quella sensazione fastidiosa e il dolore, che nel frattempo,
soprattutto da quando non corro più, ma nuoto semplicemente, mi era
del tutto passato.Vi scrivo per avere due
chiarimenti nell'attesa della visita specialistica.
Mi chiedevo cosa
volesse dire quella minutissima falda di versamento che è stata
riscontrata e soprattutto se continuare a nuotare due volte alla
settimana può essere controproducente e aggravare la situazione.

Sicuro in un vostro riscontro vi ringrazio cordialmente.

 

RISPOSTA:

egregio signor Antonio In presenza di una RMN sostanzialmente negativa è verosimile che la prima ipotesi diagnostica (lesione meniscale) sia da scartare.
A mio parere sarebbe opportuno studiare la morfologia e la funzionalità
dell' articolazione femoro rotulea, ad esempio con delle Rx assiali
di rotula in comparativa, poichè questa potrebbe essere la causa del
problema.
Può nuotare senza pinne e non praticando lo stile "a rana".
Distinti
saluti

 


DOMANDA:

Salve vorrei avere delucidazioni sugli integratori.
ho preso la creatina ma ancora non l'ho usata. Faccio
palestra da 3 anni e mi han detto che mi conviene fare
un mese di ciclo prima dell'estate perchè dopo non si
può fare. So anche che l'uso prolungato fa male così
come dosi troppo elevate.
Quindi vorrei chiederle:
-quando e quanto devo assumerlo?
-dose giornaliera in gr?
-devo prenderla ogni giorno o solo quando faccio
palestra o attività fisica?
-tutto prima o metà prima e metà dopo l'allenamento?

Lo stesso per le proteine se può chiarimi le idee come
sopra. Grazie

RISPOSTA:

Egregio signore, Premetto che non sono nè medico dello
sport nè nutrizionista, proverò comunque a risponderle attingendo ad un
belll' articolo di Giammattei
Malfatti e Cerrai dell' U. O. di medicina e traumatologia dello sport
di Lucca diretta dal Prof. Enrico Castellaci, pubblicato sul numero 2
del 2004 del Medico Sportivo.
La creatina, arricchita da un gruppo fosforico, fosfocreatina, è l' unica
fonte di energia di pronto utilizzo del muscolo (ciclo anaerobio
alattacido); il fabbisogno di un adulto è di due grammi al giorno di
cui metà sono di sintesi endogena (fegato e rene) ed il resto proviene
dal cibo.
Quindi il dosaggio dovrebbe essere di un grammo al giorno e
dovrebbe essere assunto quando il soggetto fà attività fisica prima
dell' allenamento, questo per sport di potenza a carattere ripetitivo
per avere una maggiore intensità di allenamento ed un miglior recupero.
Il suo uso prolungato può portare ad un aumento di massa corporea con
ritenzione di fluidi ed è negativo nelle prestazioni prolungate di
natura aerobica.
Distinti saluti


DOMANDA:

Salve,sono un cicloamatore di 35 anni, altezza m 1,77 per Kg 70, che ha dovuto abbandonare la bici da corsa.
Qualche anno fa ho incominciato ad accusare dei dolori ai polpacci (come una lama infilzata nella parte alta di essi) che mi impedivano di fare sedute di allenamento ravvicinate.
Nel corso del tempo non bastava più il riposo.
Incominciavo ad accusare dolore e bruciore agli arti inferiori, polpacci fino ai talloni, ginocchia doloranti e fastidi a stare molto all' inpiedi.
Ho fatto diverse visite da specialisti ed accertamenti ma non mi è stato riscontrato nulla di grave anche se uno diceva una cosa diversa dall'altro.
Dagli accertamenti ( ecografia ai polpacci, RM ai polpacci, RM col. Lombosacrale, ecodoppler ed elettromiografia alle gambe, analisi del sangue, rx cervicale), l'unica cosa accertata è stata una "protrusione mediana e paramediana bilaterale del disco intersomatico L4 L5 con impronta sul sacco durale".
Ho fatto delle sedute da osteopatici e fisioterapisti compreso sedute con laser e ionoforesi.
Ho fatto anche regolare le misure della bici da specialisti.
I medici hanno sempre sospettato la via di un infiammazione ai tendini ed ho fatto diverse cure e terapie compreso il riposo ma senza risultati positivi.
Io sospetto che il problema derivi dalla schiena, soprattutto quando lasciata la bici ho cominciato a fare nuoto e dopo due anni ho accusato gli stessi fastidi( crampi ai polpacci, dolori alle ginocchia, rigidità ai nervi fino ai talloni) tanto da non potere spingere con le gambe specialmente nuotando a dorso.
Sono stato sempre uno sportivo e faccio tanto stretching.
Magari mi potete indicare uno specialista, possibilmente nella mia zona( Siracusa )o dintorni, oppure qualche esame più specifico da eseguire.
L'ultimo fisiatra ortopedico mi ha consigliato una visita da un reumatologo anche se dalle analisi del sangue non risulta niente, è il caso?
Spero in un vostro aiuto .
Saluti e grazie.

RISPOSTA:

Egregio Signore Il problema come da lei riferto è sicuramente complesso.
Ritengo che l' unico dato evidente sia proprio la discopatia
lombare, anche se i sintomi mi sembrano eccessivi per una semplice
discopatia e fanno più pensare ad una stenosi del canale lombare.
Le consiglio di ripetere la RMN e l' elettromiografia e di studiare il
metabolismo muscolare e degli elettroliti.
Nel caspo non vi siano nuovi riscontri da questi esami,
il trattamento più indicato mi sembra possa essere un trattamento di
medicina manuale seguito però da esercizi specifici di ginnastica
posturale.
Distinti saluti


DOMANDA:

Egregio Dottore,
sono una calciatore di 19 anni, e durante una partita ho avuto un ploblema al ginocchio dopo aver saltato per dare una testata.Dopo aver avuto un gonfiore mi sono sottoposto ad una RMN ginocchio destro che da referto risulta quanto segue:
"ALTERAZIONE DI SEGNALE A CARATTERE CONTUSIVO ED IRREGOLARE LINEA DI ASPETTO FISSURATIVO SUL CORNO POSTERIORE DEL MENISCO MEDIALE. VEROSIMILE DISINSERZIONE FEMORALE DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE CHE APPARE A TALE LIVELLO ESTREMAMENTE ASSOTTIGLIATO E CIRCONDATO DA FENOMENI REATTIVI SINOVIALI. CONSERVATI IL MENISCO LATERALE,IL LEGAMENTO CROCIATO POSTERIORE ED I COLLATERALI. ISPESSIMENTO REATTIVO CAPSULARE INTERNO. MODESTO VERSAMENTO ARTICOLARE. NON EVIDENTI ALTERAZIONI OSTEO-CARTILAGINEE".
Vorrei gentilmente sapere il suo parere sui metodi ed i tempi di guarigione e se ritiene sia un problema preoccupante atteso che, come già le ho detto, sono un calciatore e pertanto ci tengo per motivi professionali oltre che di salute.
La ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione.

RISPOSTA:

Egregio signor Pasquale
Alla luce della RMN ritengo
opportuno un esame clinico per valutare la lassità articolare.
E' da ritenere comunque che lei abbia riportato una lesione subtotale del
legamento crociato anteriore ed una lesione del corno posteriore del
menisco mediale.
Le consiglio appunto una visita specialistica perche' è probabile che
(data anche l' età) lei debba sottoporsi ad un intervento chirurgico di
ricostruzione artroscopica del legamento.
Distinti saluti


DOMANDA:

Buongiorno, vorrei avere qualche informazione sulla riabilitazione del muscolo lombare destro.
Praticamente sono un ragazzo che pratica arti marziali “kickboxing e kempo-jujitsu” da 20 anni circa e in questi ultimi 2 mesi stò avendo dolori sulla zona lombare destra e non riesco ad eseguire alcuni movimenti con il corpo specialmente quando abbasso la testa, ho dolori.
Vorrei sapere possibilmente che tipo di traumatologia ho subito e come risolverlo e che tipo di esercizi praticare.
In attesa di una vostra risposta vi ringrazio.

RISPOSTA:

Egregio Signore ,innanzi
tutto bisognerebbe capire la causa del dolore (esame clinico,
Rx, eventuale RMN); comunque è probabile che, dato lo sport
che pratica, si tratti di un diturbo intervertebrale minore (DIM) a
livello delle articolazioni interapofisarie posteriori della colonna
lombare (in poche parole una distorsione), che condiziona un lavoro
squilibrato della stessa.
Le consiglio di rivolgersi ad un esperto di medicina
manuale (osteopata o chiropratico)
Ddistinti saluti


DOMANDA:

Gentilissimo dottore Sono Franca Le scrivo da Porto San
Giorgio nelle Marche.
Il 5 Ottobre 20006 mio figlio, Matteo di 16 anni,
ha subito una distorsione alla caviglia sx. Dalla risonanza magnetica
risulta "rottura del legamento peroneo-astragalico anteriore ed
allargamento e disomogeneità per rottura subtotale del legamento
peroneo- calcaneare.
Conservato il legamento peroneo-tibiale anteriore e il peroneo-astagalico posteriore.
Normale visualizzazione del legamento deltoide e dell'interosseo
astagalo-calcaneare."
Matteo è un atleta molto talentuoso di atletica leggera, la sua
specialità è il salto in lungo.
Il problema adesso è reperire uno specialista che lo
aiuti a guarire ma soprattutto che riesca a riportarlo a livelli tali
da consentirgli la ripresa dell'attività sportiva.
Matteo è uno dei 5 migliori saltatori in Italia della sua categoria.
Spero capisca il nostro stato d'animo.
A chi dobbiamo rivolgerci?
Dove andiamo?
E' necessario intervenire chirurgicamente?
Attualmente indossa un tutore del tipo Air-Cast
Ringrazio anticipatamente, speranzosa in una sollecita risposta

RISPOSTA:

La valutazione di una lesione capsulo-legamentosa laterale della caviglia del tipo descritto dalla RMN del giovane Matteo deve essere anche clinica.
Le lesioni descritte, dopo opportuno trattamento e riabilitazione, possono essere ben tollerate anche dagli sportivi; ma nel caso ciò non fosse, soprattutto per l' alto livello agonostico e per il tipo di sport praticato dal ragazzo, si può proporre un intervento che, a questo punto, non potrà più essere riparativo delle lesioni, ma ricostruttivo con plastiche sostitutive.
Premesso che il tutore aircast ora non ha più senso, l' evenienza
suddetta va valutata attentamente con uno specialista ed io le consiglierei il Prof. Raul Zini primario dell' ospedale civile di
Pesaro e consulente presso il centro Palmatea della sua città
distinti saluti



DOMANDA:

Egr. Dr. Zoppi,vorrei
sottoporle il mio caso per avere un suo consiglio in merito.Fino a 4
mesi fa giocavo a tennis con una certa regolarità (2 volte/
settimana) ad un buon livello, da Giugno ho dovuto interrompere per
un forte dolore alla spalla, ho provato un po’ di tutto (massaggi,
esercizi di riabilitazione) ma senza risultato; ho effettuato una
ecografia la quale recita:

“Lo studio delle parti molli perischeletriche della spalla destra
consente di apprezzare sostanziale integrità strutturale delle lamine
tendinee che costituiscono la cuffia dei rotatori. Elemento di
significato patologico appare costituito dalla
anomala posizione del TCLB, dislocato medialmente rispetto alla
doccia bicipitale dell’omero, aspetto che potrebbe essere
responsabile di alterazioni biomeccaniche nei movimenti di rotazione
ed elevazione della spalla. Nella norma la borsa sottoacromiale.”
La ringrazio anticipatamente per la sua risposta.
Cordiali saluti

RISPOSTA:

A quel che sembra trattasi di una dislocazione del
tendine del capo lungo del bicipite omerale in senso mediale per
fuoriuscita dalla sua doccia di scorrimento per una verosimile lesione
traumatica forse dovuta al suo sport prediletto.
E' una patologia che
richiede un trattamento chirurgico per cui le consiglio di rivolgersi
ad uno specialista in chirurgia della spalla per effettuare un'
artroscopia utile per meglio definire il problema e per trattarlo.
distinti saluti.



DOMANDA:

Salve,
Ho 34 anni mi piace lo sport e da circa due anni pratico un arte marziale (kung fu) dove è richiesta
una buona mobilità dell’articolazione dell’anca e delle gambe in genere, purtroppo le mie articolazioni
coxo-femorali sono molto “legate” e di conseguenza ho molta difficoltà nell’eseguire i gesti atletici che coinvolgono l’anca.
Faccio stretching corretto spesso e qualche risultato l’ho ottenuto. Il mio problema
però è che quando divarico le gambe ho dolore nell’articolazione della gamba sx precisamente nella
zona sopra e appena dietro il trocantere, il dolore è di tipo pungente quasi con scossa e profondo. Premetto
che l’ortopedico visti gli esami effettuati (RX, RMN) ha escluso patologie articolari e ha diagnosticato
patologia di tipo borsitico, su suo consiglio ho fatto fisioterapia e anche delle terapie di diatermia ma il
problema permane e si aggrava leggermente con gli allenamenti.
Per capirci meglio il dolore interviene quando porto in abduzione la gamba e ancor di più
quando arriva al suo limite di abduzione. Se sono sdraiato a terra con le gambe flesse a 90° e divarico,
quando la gamba sx arriva al suo massimo range (senza forzare) di apertura mi fa male proprio nella zona
descritta prima. Il dolore c’è anche se extraruoto il femore. Questo mi limita anche negli esercizi di allungamento dell’interno coscia. Spero di essermi spiegato bene e chiedo un parere e un consiglio per
cercare di risolvere il problema che mi limita molto.
Può essere utile una ecografia? In attesa  di una gentile risposta la saluto cordialmente
Gianni

RISPOSTA:

Gentile signore, dalla descrizione del suo problema, concordo con lo specialista che l' ha seguito, dovrebbe trattarsi di una borsite trocanterica all' anca sinistra.
Ai fini della diagnosi l' ecografia potrebbe essere utile, ma a me sembra superflua avendo giò lei eseguito un RM che, rapportata
alla clinica, è più che sufficiente per formulare una diagnosi.
Come terapia, visto lo scarso successo delle terapie fisiche, consiglierei un ciclo di infiltrazioni locali (nella borsa) con un cortisonico ed
eventualmrnte un anestetico (tipo Depo-Medrol + Lidocaina) in numero generamente di 3.
Distinti saluti


DOMANDA:

Gentile dottore ,ho un problema che da piu' di  mese mi infastidisce ,
le spiego di seguito:tutte le mattine non appena mi alzo dal letto e
poggio i piedi per terra avverto dolore ad entrambi i calcagni  ,
dolore che comunque va via non appena inizio a camminare , quindi un
dolore che termina dopo 2 minuti dall'inzio della camminata ;
Ho preso antinfiammatori , ma niente . Non faccio nessuna attivita' sportiva ed
ho 30 anni .
Grazie per la risposta

RISPOSTA:

Gentile signore, se ho capito bene il dolore al calcagno insorge in sede plantare, ovvero sotto il
calcagno, e potrebbe quindi trattarsi di una spina calcaneare
bilaterale.
Al fine di effettuare la diagnosi bastano 2 radiografie del calcagno che divrebbero mettere in evidenza la patologia e per quanto
riguarda il trattamento sono molto efficaci le onde d' urto che
solitamente risolvono il problema.


DOMANDA:

Salve,sono una ragazza di 27 anni.Sono nata con piede torto congenito dx.Ho subito tre interventi chirurgici e fino ad un anno fa conducevo una vita normalissima.Un anno fa ho iniziato ad accusare dolore tibio-tarsico al piede operato e ho scoperto un'avanzata osteoartrosi sia tibio-tarsica che sottoastragalica.Ho effettuato fisioterapia con laser,ultrasuoni,ecc...iniezioni di Dona,ma con pochi risultati.Ho consultato vari ortopedici ma per il momento non vogliono intervanire,per poter mettere una protesi alla caviglia sono troppo giovane e l'artrodesi,che sarebbe l'unica soluzione,non vogliono farmela.Ora il problema è anche l'altro piede.Da circa 4 mesi accuso dolore anche al piede sinistro.Dalla RMN risulta una modesta fascite plantare e minima reazione sinoviale anteriolmente al domo astragalico.Ho preso FANS per 2 mesi,ho effetuato tecarterapia,laser,ultrasuoni,bacinelle galvaniche ma senza risultati.Ora mi hanno messo un gambaletto gessato per 14 giorni e a maggio farò le onde d'urto.Potranno essermi d'aiuto?Come possso risolvere ilprob.nel piede sinistro?posso sottopormi all'intervento in artroscopia per il release della fascia plantare?vi prego aiutatemi,sono disperata,non riesco più a camminare.Grazie

RISPOSTA:
Per il trattamento dell' artrosi tibio-tarsica a 27 anni certamente gli interventi chirurgici sono invasivi:
l' artrodesi toglie il dolore ma blocca l' articolazione, l' artroprotesi ha limiti di durata nel tempo.
Tra i trattamenti sintomatici fatti dalla paziente non ho riscontrato le infiltrazioni di acido ialuronico a peso molecolare medio-alto (di efficacia nettamente superiore a quelle con DONA) che potrebbero dare sollievo e migliorare la funzionalità articolare, con possibilità di ripetzione ciclica,
senza però risolvere il problema che prima o poi richiederà uno degli
interventi di cui sopra.
La sintomatologia a carico del collo piede e piede di sinistra sono verosimilmente da sovraccarico e, dato che dalla
descrizione non appaiono di grave entità, potrebbero risolversi con le
onde d' urto senza la necessità di un intervento chirurgico, a patto di
cercare di riequilibrare il carico a destra con il trattamento
sintomatico di cui sopra e/o con opportune ortesi.


DOMANDA:
Buon giorno, sono uno studente che ormai da 3 anni ho un problema che
mi causa molta sofferenza. Ho un infiammazione con relativo versamento
ad entrambi i tendini di achille. Le ho provate tutte (infiltrazioni,
antiinfiammatori, laser, onde d'urto, techer,ionoforesi,
immobilizzazione con gesso, aspirazione liquido, rialzi di 3 cm nelle
scarpe ed infine con un intervento) ma non ho risolto
assolutissimamemte niente anzi sembra che il dolore sia aumentato. Il
dottore che mi ha operato mi ha detto che ho una malformazione ai
piedi, cioè ho il calcagno troppo appuntito e quindi il tendine è
sempre in tensione. cosa mi consiglia di fare? Io sono a Roma,mi
consiglia qualche specialista per risolvere definitivamente il
prolema.
Grazie e attendo una vostra pronta risposta

RISPOSTA:
Se per calcagno appuntito si intende la prominenza dell' angolo calcaneare superiore (m. di Haglund) è possibile un intervento chirurgico di resezione della porzione di calcagno prominente che irrita i tendini.
Se invece si tratta di una malformazione dell' asse del calcagno (
componente ad esempio di un piede cavo ) allora è indicata una vera e
propria osteotomia della tuberosità calcaneare che allenti la tensione
del tendine correggendo l' asse dell' osso.
Tra gli specialisti:
Dr M Guelfi, Casa di cura città di Alessandria, Alessandria


DOMANDA:
buon giorno, sono uno
studente che ormai da 3 anni ho un problema che
mi causa molta sofferenza. Ho un infiammazione con relativo versamentoad entrambi i tendini di achille. Le ho provate tutte (infiltrazioni,antiinfiammatori, laser, onde d'urto, techer,ionoforesi, immobilizzazione con gesso, aspirazione liquido, rialzi di 3 cm nelle scarpe ed infine con un intervento) ma non ho risolto assolutissimamemte niente anzi sembra che il dolore sia aumentato. Il dottore che mi ha operato mi ha detto che ho una malformazione ai piedi, cioè ho il calcagno troppo appuntito e quindi il tendine è
sempre in tensione. cosa mi consiglia di fare? Io sono a Roma,mi
consiglia qualche specialista per risolvere definitivamente il
prolema.
Grazie e attendo una vostra pronta risposta

RISPOSTA:
Se ho ben capito il termine
"calcagno troppo appuntito" lo studente che ha scritto è affetto da
sindrome di Haglund ovvero da un angolo superiore della tuberosità del
calcagno prominente e quindi causa di tendinite inserzionale distale
cronica del tendine d' Achille e di borsite retrocalcaneare.
Qualora i
trattamenti conservativi siano falliti, si renderà necessario un
intervento chirurgico di osteotomia dell' angolo prominente della
tuberosità calcaneare, intervento che oggi, con le corrette
indicazioni, è possibile effettuare anche con una procedura
artroscopica extraarticolare.
La città di Roma abbonda di specialisti
in grado di risolvere il problema, come i professori Fabbriciani e Del
Cogliano del policlinico Gemelli, il professor Mariani a Villa Stuart o
il Dr. Tucciarone all' ICOT di Latina, e secondo le mie informazioni,
qualora volesse tentare un trattamento artroscopico, il Dr. Attilio
Rota al Policlinico Casilino, che ha una buona casistica su questo
particolare intervento.