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Dolore muscolare tardivo post esercizio eccentrico:
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Anno 6 - Numero 3 - 2006
IL MEDICO SPORTIVO
Periodico di aggiornamento scientifico e
professionale


Dolore muscolare tardivo
post esercizio eccentrico:
incidenza sulla performance sportiva
e relativo trattamento. A review.

Rosario D'Onofrio1 - Pasquale Tamburrino4 - Vincenzo Manzi1,2 - Stefano D'Ottavio1,3
1 Università degli studi di Roma Tor Vergata, Corso di Laurea in Scienze Motorie
2 Virtus Basket Lottomatica Roma
3 Federazione Italiana Giuoco Calcio,Settore Giovanile e Scolastico,
4 Libera Associazione Medici Del Calcio

Il dolore muscolare post esercizio eccentrico

L’esercizio eccentrico, nella pratica sportiva agonistica, provoca “turbolenza ed affaticamento muscolare ” 2,3 e un dolore muscolare tardivo, definito DOMS. (Delayed Onset Muscle Soreness ) 1
Per Miles 5 il DOMS è descrivibile come “la sensazione dolorosa d'iperestesia, di dolore profondo e rigidità muscolare “che comincia alcune ore dopo l'esercizio con marcate lesioni muscolari, soprattutto a livello delle fibre di tipo II.
A seconda il livello di intensità dell'esercizio esso produce graduale lesioni del muscolo, a livello della striatura Z, a livello delle fibre e a livello delle miofibrille.
Dopo che il danno iniziale, meccanico, al muscolo è conclamato, vi è una risposta secondaria che conduce all’ulteriore lesione e questa dovuta al processo infiammatorio. 8
L'entità, del dolore, (Tab. 1) va secondo alcuni autori 6 ,7 da un leggero disagio muscolare ad un indolenzimento massimo tale, da limitare l'attività muscolare ed articolare.
Il dolore espressione dell'esercizio, eccentrico è maggiormente localizzato ed evidenziato nella zona della giunzione muscolo-tendinea. È utile ricordare che la regione tendinea risulta essere il punto più debole dell'apparato muscolare. 5
Questo potrebbe essere spiegabile ipotizzando che le fibre muscolari in questa regione hanno un orientamento più obliquo e quindi vengono maggiormente sollecitate, rispetto al resto dell'apparato muscolare, durante una contrazione muscolare. 1
L'insorgenza sopraggiunge dopo circa 8-24 ore, per avere un picco massimo, dopo 48 - 96 ore post esercizio. La normalizzazione dei valori si avrà orientativamente intorno al 7 - 10° giorno. 21
Tra l’altro, la natura prolungata di questi sintomi indica, che il processo di riparazione del danno a carico dei tessuti molli, è un processo clinico che si sviluppa lentamente.
Dannecker 28, riporta che nelle donne l'intensità di dolore muscolare DOMS indotto da un training di resistenza eccentrica e misurato dopo 48h, è minore rispetto agli atleti maschi. Non vi sono differenze tra i sessi per quanto riguarda la soglia del dolore riferita alla digitopressione.
Bisogna tener presente, però, che “quando lo stiramento eccentrico è preceduto da una attività concentrica segue un ritardo nell'avvertire il dolore muscolare”. 4
Clarkson 11 ha evidenziato che anche lievi esercizi isometrici possono provocare anche un dolore muscolare tardivo, ma notevolmente ridotto. Così, recenti studi hanno suggerito che pre-esercizi concentrici incrementano l'irritabilità muscolare e il danno muscolare che segue un esercizio eccentrico.



Tab. 1 - La Likert Scale of Muscle Soreness: appresentazione del dolore muscolare passate 12 ore dal training

Effetti sulla performance
Gli “effetti collaterali” post esercizio eccentrico, sono ricollegabili non solo al dolore, ma principalmente a riduzioni dei valori di forza massima isometrica, della flessibilità, del range articolare.
Il dolore presente alla palpazione del muscolo è associato al gonfiore che incrementa la pressione intramuscolare, riducendo così anche l’apporto ematico. 11,12,17
La riduzione dei livelli di forza probabilmente è causata da lesioni muscolari a livello dei sarcomeri, quando durante la contrazione eccentrica, sono violentemente allungati.
Saxton 42 ha osservato, che al DOMS post esercizio eccentrico, è seguita anche una riduzione della capacità del controllo neuromuscolare, cosi come sono state osservate alterazioni della coordinazione muscolare.
I valori di forza massima presentano un decremento, orientativo, pari al 50 - 60% dei valori massimi di riferimento, immediatamente post - esercizio. 18
La durata della riduzione dei livelli di forza è in relazione alla strutturazione del lavoro eccentrico, e può richiedere un minimo di 8 - 10 giorni per un recupero dei valori baseline. 43
Evans 44 ha osservato un significativo decremento del picco di forza eccentrico isocinetico (test a 60° /sec) dei flessori del gomito e più precisamente il calo dei livelli di forza è inquadrabile in:

• a 0 ore il 43%
• a 24 ore il 38%
• a 48 ore il 32%

da evidenziare che in 14 giornata i valori del picco di forza erano rientrati ai livelli normali.
Per Nelson et al, sono sufficienti 15 min. di corsa in discesa, per provocare un dolore muscolare tardivo con i relativi cambi funzionali e morfologici associati.
Sempre per lo stesso autore è evidenziabile, tra l’altro un decremento dei valori di forza isometrica. 25
Si ipotizza 14 che il decremento dei valori di forza sia in relazione ad un aumento della produzione di radicali liberi così come è stato riportato da biopsie muscolari e che la percentuale di resintesi del glicogeno muscolare è ridotta dopo esercizio eccentrico se questo è comparato ad un esercizio concentrico. Il decremento del glicogeno decresce dopo l'esecuzione di esercizi eccentrici, anche durante la fase di recupero dopo una dieta ricca di carboidrati, che comunque non è in grado di ristabilire le giuste riserve di glicogeno muscolare.
Per ultimo ci riserviamo di evidenziare che una inadeguata somministrazione di carboidrati,dopo un decremento del glicogeno dovuto ad esercizio eccentrico, non sembra esacerbare DOMS e i sintomi ad esso associati. 25
È utile ricordare che - secondo gli autori 25 - il decremento delle scorte di glicogeno, possono predisporre l’apparato muscolare ad una più rilevante lesione, relativa alla esecuzione di esercizi eccentrici.
Secondo Newham D.J. 13 la distribuzione del DOMS è più rilevante in corrispondenza della giunzione muscolo - tendinea, componente anatomica particolarmente esposta al danno meccanico. 13
Tra l'altro è stato mostrato che l'esecuzione di esercizi eccentrici provoca un accorciamento o uno status di contrattura dei muscoli interessati che potrebbero essere, tra l'altro responsabili del DOMS o comunque il fattore predisponente di infortuni muscolari.
L'introduzione 40 di un esercizio aerobico, per 20 minuti al 50% della FC max effettuato a 3, 24, e 48 ore post esercizio eccentrico, non allevia il DOMS e non provoca riscontri positivi sulla risoluzione dei deficit di flessibilità spesso associati al DOMS.
Sempre sui deficit funzionali associati al DOMS, MJ Cleak 26 fece effettuare a 26 giovani donne, di età media 21.4 ±3.3 anni, 70 ripetizioni massime eccentriche dei flessori del gomito su una pulley machine, appositamente disegnata per questo studio.
Furono prese in esame, le misure di indolenzimento, rigidità, gonfiore muscolare e forza isometrica, sia immediatamente dopo l’esercizio, che a 24-h ad intervalli per un totale di 11 giorni. L’arto controlaterale fu usato come controllo.
Si evidenziò che tutti i parametri esaminati, ritornarono a livelli baseline dal 11° giorno ad eccezione del picco di forza massima isometrica, i cui parametri rimanevano ancora inferiori (P <0.01).
Si evidenziò una correlazione non-significativa tra dolore e forza isometrica. Non si evidenziava nessuna correlazione, invece, tra gonfiore ,range articolare e dolore.
La perdita di forza è considerata particolarmente importante e il decremento rimane, evidenziandosi anche quando il DOMS, gonfiore e la rigidità muscolare, sono scomparsi.
Tutto questo, ha implicazioni importanti nella gestione terapeutica di alteti/pazienti con patologie muscolo - tendinee o di quelli che effettuano esercizi eccentrici durante il training riabilitativo.
Interessanti le riflessioni proposte da Gleeson N. 27 sulla possibilità, di ridurre la gravità del dolore, del danno muscolare e dei livelli di forza, attraverso una serie di esercizi effettuati precedentemente al training eccentrico.
La ricerca ruotava intorno a 4 uomini e 4 donne, età media 21.1 (0.8) anni), che seguirono un programma di training concentrico di quattro settimane.
La muscolatura dei flessori del gomito, del braccio non-dominante, fu allenata al 60% di 1RM concentrica, tre volte alla settimana, incrementando la percentuale di carico fino al 70% dalla 3 settimana.
Dopo tre giorni di recupero, i partecipanti effettuarono 50 massime contrazioni isocinetiche eccentriche su entrambi le braccia.
La forza, la circonferenza del braccio e l'indolenzimento sulla estensione e flessione attiva del gomito furono registrati immediatamente all’esecuzione dell' esercizio eccentrico, un’ora dopo, ed ad intervalli di 24 ore per tre giorni.
Un training concentrico effettuato prima di un lavoro eccentrico, incrementa la gravità degli effetti indotti dall’esercizio eccentrico. 27
L'inclusione di un condizionamento concentrico anche in programmi riabilitativi, per esempio nell'ambito del trattamento del jumper’s knee, o delle tendinosi dell’achilleo, tende ad esacerbare la gravità del dolore e del danno muscolare da contrazione eccentrica.
Il Temple University Biokinetics Research Laboratory 29 determinò il modello temporale dell’effetto di un esercizio eccentrico sul dolore e sulla debolezza muscolare (decremento di forza) associato al DOMS.
I soggetti 16 maschi e 15 donne (età 24.59 ± 4.42 anni, altezza = 171.71 ± 7.81 cm, peso = 73.00 ± 11.20 kg).
Gli atleti completarono 2 serie, di esercizi eccentrici,identici, separati da 6,7,8, e 9 settimane. Dopo il riscaldamento effettuato attraverso ripetizioni eccentriche: a) submassimali (numero 5 ripetixzioni) e b) massimali (numero 4 ripetizioni)
L'esercizio tipo 1, effettuato in 5 sets di 50 ripetizioni massimali eccentriche dei muscoli estensori del polso con 60-secondi di recupero tra le serie.


Fig. 1 - Media del dolore percepito (cm) nella serie degli esercizi di tipo 1 (2,13±75) e nella serie degli esercizi tipo 2 (1,68±62). Significativamente il dolore era minore per l'esercizio serie 2 rispetto all’esercizio serie 1.
(M A. Cleary,* I F. Kimura,Temporal Pattern of the Repeated Bout Effect of Eccentric Exercise on Delayed-Onset Muscle Soreness J Athl Train. 2002 March; 37 (1): 32-36)



Fig. 2 - Media del dolore percepito (cm) a 0 ora (2.91±1.07) a 24 ore (2.53±83) a 48 ore (2.56±57) e 72 ore (1.43±81).



Fig. 3 - Media del dolore percepito (cm) nella 6a, 7a, 8a, e 9a settimana. Decremento del dolore percepito (P<0 ,05)
fu trovato nel gruppo delle 9 settimane rispetto alle altre settimane.


Le caratteristiche di fisiologiche di DOMS, in termini di percezione del dolore furono misurate immediatamente prima a 0, 24, 48, e 72 ore dopo ogni serie di esercizio eccentrico.
I soggetti ritornarono in laboratorio a 6, 7, 8, o 9 settimane dopo il primo turno iniziale di esercizi, per ripetere un 2° esercizio, identico per contenuti a quello precedente.
La post analisi rivelò che il dolore percepito era significativamente minore per il gruppo di 9-settimane rispetto al gruppo di 8 settimane di training.
Significativamente il dolore era minore per l’esercizio di tipo 2 (Fig. 1)
La percezione del dolore era significativamente maggiore con un picco a 0 ore e decremento post esercizio a 24, 48 ore con il DOMS risolto a 72 ore (Fig. 2) .
Un lavoro muscolare di tipo eccentrico eseguito 9 settimane prima di iniziare un nuovo programma sempre eccentrico, può ridurre il successivo dolore muscolare tardivo e la consequenziale “debolezza muscolare”.
Byrnes et al 30 trovarono che ripetendo una serie di corse in discesa, sul tredmill, a 170 batt/min. per 45 min. eseguite a 3 e a 6 settimane, si evidenziava un minore indolenzimento muscolare nel secondo turno di training eccentrico se comparato col primo training di esercizio eccentrico.
Il disagio post esercizio acuto associato con il DOMS è molto probabilmente riferito ai cambiamenti strutturali e biochimici.
Gli effetti del DOMS sono alleviati quando si fa precedere il training eccentrico, da un altro “esercizio che produce dolore” simile al precedente. 30,31,32
Uno studio recente 45 ha indagato gli effetti della vitamina E (tocolerolo ) sulla performance. Il lavoro scientifico,preso in considerazione, ha evidenziato l’azione antiossidativa e l’importante ruolo nella prevenzione del danno recato dai radicali liberi, dalla vitamina E.
Integrazioni quotidiane con 100 a 200mg di vitamina E sono consigliate per gli atleti che praticano sport di resistenza. L’effetto del tocolerolo viene inattivato dalle somministrazioni di ferro. Pertanto è essenziale che integrazioni a base di Ferro, non vengano assunte in concomitanza alla vitamina E, ma somministrate ad almeno 10-12 ore di distanza.
Se ferro inorganico e vitamina E vengono prese insieme, diminuisce l'assorbimento di entrambi. Così è preferibile assumere dosi di ferro 8 - 12 ore dopo la vitamina E .
Si prospetta l’ipotesi che la somministrazione di creatina, può proteggere il muscolo dal decremento di forza, dalle lesioni consequenziali al DOMS e contro le molte patologie a carico dell'apparato muscolo scheletrico. 33
Un recente studio 34 rileva che il 13% di tutti gli atleti universitari americani, usa integrazioni di creatina. Supplementari integrazioni di creatina, danno luogo ad un aumento di peso riferito a ritenute idriche che possono impedire una ottimale performance.36,37
Comunque, esiste una popolazione considerevole di autori che afferma che una somministrazione addizionale di creatina comporterebbe una maggiore incidenza delle lesioni muscolari.35
In ogni modo non c'è nessuna ricerca, che sostiene ampiamente che queste argomentazioni siano scientificamente attendibili, anzi, ci sono dati preliminari, che mostrano un decremento dell’incidenza delle lesioni muscolari fra i giocatori di football americano che prendono integrazioni di creatina. 38

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