Equilibri fisiologici e rapporto quadricipite/ischio crurali nella espressività atletica del calciatore
.
A review.
P. Tamburrino,
R. D’Onofrio




Diagnostica per immagini della fascite plantare
A. Iovane, F. Sorrentino,
A. Faulisi


Utilizzo delle onde d’urto nelle patologie muscolari da attività sportiva
F. Danelon


Cardiopatie congenite
G. Galanti,
L. Stefani


Report sul 39° congresso della società brasiliana di ortopedia e traumatologia
U. Zoppi

 

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Anno 7 - Numero 4 - 2007
IL MEDICO SPORTIVO
Periodico di aggiornamento scientifico e
professionale

Utilizzo delle onde d’urto nelle patologie muscolari
da attività sportiva
F. Danelon
Medico dello Sport, Isokinetic Sport Rehabilitation Network - Milano

A differenza di quanto succede per la patologia tendinea dell’atleta, l’impiego delle onde d’urto nella patologia del muscolo non è al momento attuale sufficientemente supportato da esperienze condivise in letteratura.
Vi sono in realtà alcuni studi che evidenziano l’efficacia delle onde nel ridurre il tono di muscoli ipertonici in conseguenza di danni neurologici centrali (Manganotti P e Amelio E, Stroke 2005; Lohse Busche et al, Schmerz 1997), quindi lontani da un contesto sportivo.
L’effetto delle onde d’urto sul muscolo è stato indagato anche sul muscolo cardiaco dove è stato dimostrato un interessante effetto iperemizzante e neovascolarizzante (Fukumoto et al, Coron Artery Dis 2006), probabilmente legato all’azione di fattori di crescita endoteliali (Wang CJ et al, J Orthop Res 2003).
In ambito sportivo potrebbe essere interessante sfruttare non tanto l’effetto iperemizzante delle onde d’urto nelle patologie muscolari, che anzi in fase acuta potrebbe essere controproducente, ma l’effetto ipotonicizzante ed antalgico, nonché quello meccanico di riduzione della stiffness passiva della componente connettivale del muscolo.
In quest’ottica le onde d’urto potrebbero trovare la loro principale indicazione nelle fibrosi sintomatiche post-trauma, oltre che in patologie dove l’impiego è più “canonico” come l’ossificazione eterotopica o le calcificazioni intramuscolari.
La nostra esperienza in questo ambito si avvale di riscontri empirici che ci inducono a perseguire questa strada con moderato ottimismo, avendo avuto diversi casi di atleti che hanno ottenuto beneficio dall’impiego delle onde d’urto nel trattamento di contratture e di sindromi dolorose connesse alla formazione di fibrosi o di aderenze post-lesionali.
Il nostro protocollo di applicazione delle onde è in questi casi costituito da 4-5 sedute a media energia (0,3-0,5 mJ/mmq), intervallate da 48-72 ore, con apparecchiatura Dornier Epos Ultra a puntamento ecografico sulle zone fibrotiche del muscolo e su più punti per ventre muscolare nel caso di contratture per un totale di 2000-2500 colpi a seduta.
Al trattamento viene associato regolarmente il trattamento massoterapico e chinesiterapico tradizionale, che consigliamo di eseguire immediatamente a seguire l’applicazione dell’onda per sfruttarne gli effetti antalgici e biostimolanti immediati.
Pur in assenza di dati dimostrabili, l’impiego delle onde è stato percepito positivamente dal paziente e dallo staff riabilitativo. Non è comunque da escludere in assenza di una metodologia statistica che l’effetto benefico sia, almeno in parte, di tipo placebo legato all’applicazione di una terapia che è fortemente sentita dal paziente.
Il fatto che atleti professionisti ci chiedano di essere sottoposti a cicli ripetuti di onde d’urto essendo affetti da sindromi dolorose muscolari da fibrosi croniche post traumatiche ci spinge ad una crescente fiducia nell’ impiego di questa modalità in ambito sportivo.

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