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Riduzione del consumo di FANS in pazienti trattati
con Ligatender in casi selezionati di tendinopatie
acute e croniche in ambiente reumatologico
A. Migliore, U. Massafra




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Anno 10 - Numero 1 - 2010
IL MEDICO SPORTIVO
Periodico di aggiornamento scientifico e
professionale


?Riduzione del consumo di FANS in pazienti trattati
con Ligatender in casi selezionati di tendinopatie acute
e croniche in ambiente reumatologico

?Alberto Migliore, Umberto Massafra
U.O. Reumatologia Ospedale S. Pietro Fatebenefratelli, Roma

?Introduzione
Le tendinopatie acute e croniche costituiscono la seconda causa, per frequenza, di interessamento ambulatoriale specialistico reumatologico, dopo le patologie degenerative osteo-articolari. Frequente è il ricorso all’ambulatorio reumatologico per tendinopatie acute o croniche legate a periartriti scapolo omerali, peritrocanteriti, epicondiliti, tendiniti della zampa d’oca o per la sempre più frequente tendinopatia da “mouse”.
Sicuramente dette patologie non possono definirsi gravi, in quanto prive di ricadute severe sulla aspettativa di vita del paziente, tuttavia spesso risultano, anche perché sottovalutate e non adeguatamente trattate, persistentemente fastidiose, sino a divenire anche francamente invalidanti in casi non così rari.
L’approccio terapeutico usuale per tali patologie è rappresentato da un intervento multidisciplinare, che associ terapie con FANS o COXIB per os o locali (pomate, cerotti transdermici), associate a cicli fisiokinesi terapici (TENS, US, correnti diadinamiche, laserterapie, TECAR) ed eventuali infiltrazioni peritendinee con preparati a base di steroidi (triamcinolone, 6-metilprednisolone) o acido ialuronico o anestetici locali, anche in combinazione.
Il decorso clinico di tali patologie è generalmente benigno ma con frequenti recidive e tendenza spiccata alla cronicizzazione, che induce un sostanziale peggioramento della qualità di vita e della performance articolare del soggetto affetto; in taluni casi si rende necessario anche il ricorso a soluzioni di tipo artroscopico o chirurgico.
Le più frequenti localizzazioni di patologie tendinee di tipo infiammatorio e\o degenerativo sono rappresentate dal distretto periarticolare scapolo-omerale, dal distretto periarticoalre peritrocanterico, dalla regione perimalleolare, dall’epicondilo e dalla regione dorsale del polso, sede del decorso dei tendini flesso-estensori della mano.
Ligatender è un integratore a base di alfa keto glutarato di ornitina (OKG) 450 mg, metilsulfonil metano (MSM) 550 mg, L-Lisina (400 mg), Vitamina C 60 mg, Vitamina E 30 mg, Biotina 0,225 mg, Glucosamina Solfato 100 mg e Condroitin-solfato 100 mg, in formulazione liofilizzata, da assumere per via orale 1-2 volte al dì come integratore alimentare a scopo coadiuvante nei processi riparativi di tendini e legamenti.
Evidenze essenzialmente desunte da studi in vitro su cellule animali e umane evidenziano che l’OKG funge da antagonista del catabolismo tendineo indotto da traumatismi ed ha proprietà antiinfiammmatorie, mentre il MSM svolge il suo ruolo nell’omeostasi tendinea quale donatore di solfati naturali; la lisina è un aminoacido chiave nella sintesi delle fibrille tendinee, mentre glucosamina solfato e condroitinsolfato svolgono ruoli condroprotettivi ed antin­fiammatori a livello cartilagineo articolare e tendineo; la Vitamina C e la Vitamina E agiscono quali nutrienti ed antiossidanti con ruolo protettivo sul danno da stress ossidativi a carico dei tendini mentre la biotina funge da adiuvante essenziale per il corretto svolgimento di alcune catalisi enzimatiche legate al coenzima A a livello tendineo.
La letteratura in ambito di medicina dello sport ha evidenziato promettenti risultati in merito all’impiego di Ligatender nella tendinopatia achillea dei maratoneti(1) o nella tendinopatia achillea dei calciatori(2) o nella tendinopatia del crociato anteriore in giocatori di basket(3) con evidenze positive sia in termini di riduzione della sintomatologia dolorosa (valutata come VAS del dolore) che di recupero funzionale (valutato con indice di lequesne e\o Womac) sia a medio (6-12 settimane di follow-up) che a lungo termine (48 settimane).

Case report
Riportiamo l’esperienza su 20 pazienti reumatici affetti da tendinopatie degenerative trattati con Ligatender dopo terapia analgesico/antiinfiammatoria. Le caratteristiche generali della coorte studiata sono riassunte nella tabella 1. Ciascuno dei 20 soggetti era stato trattato per almeno 10 giorni con FANS a dosaggio pieno senza beneficio clinico; quindi ha assunto Ligatender al dosaggio di 2 bustine al dì per 30 giorni per poi proseguire con una bustina l dì per altri 30 giorni. Sono stati valutati al basale, dopo 4 e poi dopo 12 settimane i seguenti parametri clinimetrici:


• consumo di antinfiammatori calcolato in termini di numero di giorni di assunzione al mese, come endpoint primario
• VAS (visuo-analogic-scale) del dolore (0-100), come endpoint secondario


I risultati sono riportati nei grafici 1 e 2.



Si è dimostrato, nella casistica complessiva trattata con Ligatender, un trend verso la riduzione sia del consumo mensile di FANS (-23% a 4 e 12 settimane) che del valore della VAS del dolore (-15% a 4 e 12 settimane) che pure non raggiunge la significatività statistica. Estrapolando i dati relativi solo ai pazienti trattati per epicondilite e tendinopatie dei flesso-estensori della mano (9 su 20 pari al 45% del campione) la riduzione del consumo di FANS e della VAS del dolore si rivela statisticamente significativa a 4 e 12 settimane
(vedi grafico 3 e 4) (consumo FANS -45% a 4 settimane e – 64 % a 12 settimane
p < 0,001, VAS del dolore -50% a 4 settimane – 62% a 12 settimane p < 0,001)
Non si sono verificati eventi avversi durante l’assunzione di Ligatender, a conferma dell’ottimo profilo di tollerabilità e sicurezza del prodotto, già precedentemente evidenziato in letteratura.

Conclusioni
I dati desunti dalla presente casistica sembrano evidenziare l’efficacia di Ligatender nella riduzione del consumo di FANS e del dolore in corso di tendinopatie degenerative a carico di distretti poco estesi quali l’epicondilo e il distretto dei flesso-estensori della mano. I risultati nel trattamento delle tendinopatie di distretti più vasti, quali il periarticolare della spalla o dell’anca sembrano meno evidenti. Il prodotto ha confermato inoltre il noto ottimale profilo di tollerabilità e sicurezza. Studi su casistiche più ampie e con follow-up più lunghi potrebbero aiutare a chiarire le potenzialità del trattamento con ligatender delle tendinopatie degenerativo-infiammatorie in reumatologia. ?

?Bibliografia
1. D’Avola G il medico sportivo 2007
2. Zoppi U il medico sportivo 2008
3. Priano F il medico sportivo 2008

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