Il ruolo fondamentale
della fase di riscaldamento nello sport

C. Giammattei,
E. Castellacci


Paralimpiadi 2008: quando lo sport è davvero per tutti
M. Noseda

La traumatologia
pediatrica

M. Paonessa

L’importanza della fase di riscaldamento nell’attività sportiva
A cura della redazione de
Il Medico Sportivo

Argomenti
in Medicina dello Sport

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La parola al radiologo
Ossicalcificazioni
intramuscolari circoscritte (OICPT) da traumi
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M. Noseda



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Anno 8 - Numero 4 - 2008
IL MEDICO SPORTIVO
Periodico di aggiornamento scientifico e
professionale

L’importanza della fase di riscaldamento nell’attività sportiva

A cura della redazione de Il Medico Sportivo

Da questo numero ha inizio la nuova rubrica e-news nella quale verranno pubblicate una serie di newsletter di aggiornamento in Medicina dello Sport. Le e-news verranno inviate a tutti gli iscritti a www.ilmedicosportivo.it. Ricordiamo che l’iscrizione
è riservata alla Classe Medica compilando l’apposito form di registrazione.

Questo articolo vuole avere lo scopo di sensibilizzare gli sportivi amatoriali o professionisti di qualsiasi disciplina sportiva sulla importanza di un buon riscaldamento.
In particolare, proprio per coloro che praticano attività sportiva senza il supporto di un trainer o di un allenatore o, ancor peggio, per le persone che si allenano in casa senza la presenza di nessun tipo di personale qualificato.
Come definizione scientifica di riscaldamento, si deve dire che questo deve essere inteso come la pratica di ciò che, antecedentemente all’approccio a un lavoro fisico sportivo, sia d’allenamento o di gara, serve a creare uno stato di preparazione psicofisica e coordinativa ottimale e una condizione di prevenzione degli infortuni.
Inoltre è necessario fare una distinzione tra quello generale e quello specifico.
Il riscaldamento generale è quello che si realizza attraverso esercizi che consentono il riscaldamento di grandi gruppi muscolari, come per esempio la corsa. Il secondo, riscaldamento specifico, è definito tale in quanto è in stretta relazione alla disciplina praticata e viene principalmente svolto con esercizi simili a quelli di prestazione.
Per esempio, per quanto riguarda il bodybuilding, prima di sollevare dei carichi alla panca piana è opportuno eseguire 10/12 ripetizioni di questo esercizio con un carico leggero. Ma gli esempi possono essere infiniti e riguardanti tutti gli sports; un esempio di riscaldamento specifico nella pallavolo potrebbe essere il saltare elevando le braccia o la simulazione del gesto motorio della schiacciata. Nel calcio risultano ottimi gli scatti improvvisi con cambi di direzione o la simulazione della calciata ecc.
L’importante è far capire all’atleta, che grazie al lavoro di grandi gruppi muscolari, si può ottenere un notevole aumento della temperatura corporea, della frequenza cardiaca, del ritmo respiratorio e del glucosio ematico; inoltre, le articolazioni risultano essere più lubrificate, grazie alla maggiore secrezione del liquido sinoviale all’interno della capsula articolare.
Tuttavia, anche nella fase di riscaldamento occorre porre una certa attenzione; il riscaldamento deve essere sì abbastanza intenso e protratto, ma non deve diventare uno sfinimento, cosa che potrebbe provocare un rendimento non massimale durante la gara o allenamento, o provocare microtraumi articolari o muscolari.
Ovviamente qualsiasi sia la prestazione sportiva si può dire che i principianti dovrebbero seguire fasi di riscaldamento più brevi e di minor intensità, mentre gli atleti professionisti potranno invece permettersi riscaldamenti più lunghi e intensi a seconda delle necessità. Inoltre con l’avanzare dell’età il riscaldamento richiede un aumento progressivo della durata, a causa delle modificazioni degenerative che provocano una diminuzione dell’elasticità muscolare.
Nonostante queste attenzioni, può tuttavia accadere che nelle fasi di riscaldamento possano verificarsi piccoli traumi, soprattutto a livello muscolare; in questi casi, è opportuno sospendere la fase di riscaldamento e intervenire con stretching, massaggi, al fine di alleviare il dolore e di ripristinare la funzionalità muscolare. A tale scopo può essere utile l’applicazione di un gel antinfiammatorio (come Liotondol, un gel a base di ketoprofene) che si è dimostrato efficace nel trattamento locale degli stati dolorosi ed infiammatori delle articolazioni e dei muscoli, come in caso di contusioni, distorsioni, strappi muscolari ecc. n

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