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del Coenzima Q10


Risultati dello studio
EFOPS
(Erlangen Fitness
Osteoporosis Prevention Study)
condotto in donne
osteopeniche
postmenopausali


Efficacia e sicurezza
di meloxicam
nel trattamento
dell’osteoartrosi


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Anno 5 - Numero 4 - 2005
IL MEDICO SPORTIVO
Periodico di aggiornamento scientifico e
professionale


RISULTATI DELLO STUDIO EFOPS
(ERLANGEN FITNESS OSTEOPOROSIS PREVENTION STUDY) CONDOTTO IN DONNE OSTEOPENICHE POSTMENOPAUSALI


Recensione a cura della redazione dell’articolo:

Engelke K et al. Exercise maintains bone density at spine and hip EFOPS: a 3-year longitudinal study in early postmenopausal women. Osteoporos Int. 2006 Jan; 17(1):133-162

Un numero sempre più crescente di studi clinici e sperimentali confermano l’importanza dell’esercizio fisico nella prevenzione di alcuni problemi fisici negativi manifestati dalle donne in menopausa quali il mal di schiena, la perdita ossea e, in generale, la riduzione della qualità di vita.
Sulla base di queste evidenze e in considerazione dell’importanza della prevenzione dell’osteoporosi per fermare o rallentare la perdita ossea durante gli anni precedenti la menopausa, è stato condotto lo studio EFOPS (Erlangen Fitness Osteoporosis Prevention Study) avente lo scopo di determinare l’effetto di un intenso esercizio fisico sulla salute generale, sulla densità minerale ossea (BMD) e sui parametri correlati alla qualità di vita nelle donne in postmenopausali con osteopenia; in questo articolo vengono presentati i risultati a 3 anni relativi alla BMD.
Sono state arruolate 48 donne (età 55,1±3,3 anni) che non erano in terapia o non avevano patologie del metabolismo osseo e sono state sottoposte al programma di esercizio fisico (gruppo EG); altre 30 donne (età 55,5±3,0 anni) sono state inserite come gruppo controllo e non partecipavano al programma di attività fisica (gruppo CG).
Al basale, non sono state evidenziate differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda salute fisica, BMD, dolore osseo e/o articolare e stato nutrizionale. Il programma di attività fisica prevedeva due sessioni di esercizi a settimana: uno eseguito con un trainer e uno effettuato dalle donne a casa propria. Tutte le donne partecipanti allo studio ricevevano supplementi di calcio e vitamina D.
La BMD è stata misurata con metodica DEXA a livello della colonna lombare, del femore prossimale e dell’avambraccio distale. La velocità del suono e degli ultrasuoni sono stati determinati a livello calcaneale attraverso l’ultrasuonografia quantitativa. L’intensità e la frequenza del dolore nelle diverse sedi scheletriche sono state valutate tramite questionari algologici e funzionali.
Dopo 38 mesi sono state rilevate le seguenti misurazioni relative all’indagine DXA all’interno dei gruppi EG e CG e i cui risultati sono riportati nelle figure 1-3.
A 3 anni le differenze tra i gruppi relative al gruppo EG erano le seguenti:
DXA colonna lombare:
4,1% P <0,001;
DXA anca totale:
2,1%, P <0,001;
DXA avambraccio distale:
1,0% n.s..

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L’intensità e la frequenza del dolore a livello della colonna sono risultate significativamente diminuite nel gruppo EG e aumentate nel gruppo controllo (CG), mentre non sono state rilevate differenze di rilievo tra i due gruppi per quanto riguarda le principali articolazioni.
In conclusione, nel gruppo sottoposto al programma di attività fisica intensiva condotta per oltre 3 anni, si è ottenuto un significativo mantenimento della densità minerale ossea (BMD) confermando l’importanza della prevenzione dell’osteoporosi attuata, oltre che farmacologicamente, anche con un esercizio fisico costante e proseguito nel tempo.

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