RISULTATI
DELLO STUDIO EFOPS
(ERLANGEN FITNESS OSTEOPOROSIS PREVENTION STUDY) CONDOTTO
IN DONNE OSTEOPENICHE POSTMENOPAUSALI
Recensione a cura della redazione dell’articolo:
Engelke K et al. Exercise maintains bone density at spine
and hip EFOPS: a 3-year longitudinal study in early postmenopausal
women. Osteoporos Int. 2006 Jan; 17(1):133-162
Un numero sempre più
crescente di studi clinici e sperimentali confermano l’importanza
dell’esercizio fisico nella prevenzione di alcuni
problemi fisici negativi manifestati dalle donne in menopausa
quali il mal di schiena, la perdita ossea e, in generale,
la riduzione della qualità di vita.
Sulla base di queste evidenze e in considerazione dell’importanza
della prevenzione dell’osteoporosi per fermare o rallentare
la perdita ossea durante gli anni precedenti la menopausa,
è stato condotto lo studio EFOPS (Erlangen Fitness
Osteoporosis Prevention Study) avente lo scopo di determinare
l’effetto di un intenso esercizio fisico sulla salute
generale, sulla densità minerale ossea (BMD) e sui
parametri correlati alla qualità di vita nelle donne
in postmenopausali con osteopenia; in questo articolo vengono
presentati i risultati a 3 anni relativi alla BMD.
Sono state arruolate 48 donne (età 55,1±3,3
anni) che non erano in terapia o non avevano patologie del
metabolismo osseo e sono state sottoposte al programma di
esercizio fisico (gruppo EG); altre 30 donne (età
55,5±3,0 anni) sono state inserite come gruppo controllo
e non partecipavano al programma di attività fisica
(gruppo CG).
Al basale, non sono state evidenziate differenze significative
tra i due gruppi per quanto riguarda salute fisica, BMD,
dolore osseo e/o articolare e stato nutrizionale. Il programma
di attività fisica prevedeva due sessioni di esercizi
a settimana: uno eseguito con un trainer e uno effettuato
dalle donne a casa propria. Tutte le donne partecipanti
allo studio ricevevano supplementi di calcio e vitamina
D.
La BMD è stata misurata con metodica DEXA a livello
della colonna lombare, del femore prossimale e dell’avambraccio
distale. La velocità del suono e degli ultrasuoni
sono stati determinati a livello calcaneale attraverso l’ultrasuonografia
quantitativa. L’intensità e la frequenza del
dolore nelle diverse sedi scheletriche sono state valutate
tramite questionari algologici e funzionali.
Dopo 38 mesi sono state rilevate le seguenti misurazioni
relative all’indagine DXA all’interno dei gruppi
EG e CG e i cui risultati sono riportati nelle figure 1-3.
A 3 anni le differenze tra i gruppi relative al gruppo EG
erano le seguenti:
DXA colonna lombare:
4,1% P <0,001;
DXA anca totale:
2,1%, P <0,001;
DXA avambraccio distale:
1,0% n.s..
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L’intensità e la frequenza del dolore a livello
della colonna sono risultate significativamente diminuite
nel gruppo EG e aumentate nel gruppo controllo (CG), mentre
non sono state rilevate differenze di rilievo tra i due
gruppi per quanto riguarda le principali articolazioni.
In conclusione, nel gruppo sottoposto al programma di attività
fisica intensiva condotta per oltre 3 anni, si è
ottenuto un significativo mantenimento della densità
minerale ossea (BMD) confermando l’importanza della
prevenzione dell’osteoporosi attuata, oltre che farmacologicamente,
anche con un esercizio fisico costante e proseguito nel
tempo.
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